Anethum graveolens L.

NOME SCIENTIFICO Anethum graveolens L..
NOME  VOLGARE Aneto

FAMIGLIA

Apiaceae (Umbelliferae)

HABITAT

Originaria dell'Asia (India) è da lungo tempo coltivata anche in Italia; sfuggita alle colture si è naturalizzata nei luoghi incolti erbosi (Veneto, Liguria, Abruzzo e in tutto il bacino del mediterraneo).

CARATTERISTICHE
MORFOLOGICHE

Pianta erbacea annuale con odore intenso, di 50-100 cm di altezza; fusto eretto, striato longitudinalmente, radice sottile a fittone.
Foglie glabre, glauche, tri-pennatosette, divise cioè tre volte in lacinie sottili e quasi filiformi; il picciolo si dilata alla sua base in una guaina amplessicaule che abbraccia per un certo tratto il fusto; le foglie superiori sono più piccole, meno divise e sessili sulla guaina.
Fiori raccolti su una infiorescenza formata da ombrelle prive di brattee, i fiori hanno cinque piccoli petali gialli.
Frutto formato da due acheni addossati uno all‟altro, percorsi nella faccia esterna da tre coste prominenti e circondati da un'ala sottile di colore giallo paglierino.
Si usano i frutti, le foglie basali e le sommità fiorite.

TEMPO DI RACCOLTA

Le sommità si raccolgono in luglio-agosto, quando i frutti non sono ancora maturi, recidendo la parte alta della pianta (gli ultimi 30-40 cm); i frutti si raccolgono recidendo le ombrelle in agosto-settembre poco prima della completa maturazione, poiché appena maturi cadono e quindi se ne perdono molti.

USO in CUCINA

L'Aneto viene utilizzato in tutta l'Europa, in Asia e in nord America; si consumano le foglie ed i semi.
Le foglie di aneto si utilizzano fresche, tritate, per aromatizzare insalate, salse, pesci o verdure; nel corso dell'inverno possono essere seccate o poste in congelatore, per essere utilizzarle nel corso dell'anno.
I semi vengono invece utilizzati per aromatizzare piatti di cucina, aceto, salse dolci e bevande.

NOTE

L'aneto veniva utilizzato nell'antichità come digestivo, i semi venivano utilizzati, masticandoli, per rinfrescare l'alito; ha proprietà toniche e digestive; veniva utilizzato come pianta medicinale già dagli Egizi, dai Greci e dai Romani.

La presente scheda è tratta dal volume "PIANTE SPONTANEE MANGERECCE" a cura di Nino TIERI e Mimmo BERNABEO
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